Breve storia della Congregazione e della Provincia
Ogni vocazione e istituzione umana ha la sua storia, fatta di avvenimenti e persone che si incrociano e si intersecano. Ciò non avviene a caso, perché ogni storia umana è seguita dal cuore Provvidente di Dio che per vie misteriose la conduce a un fine di bene e di gioia. La nostra Congregazione ha avuto degli inizi complessi, segnati da un lungo martirio d’incomprensione e d’incertezza che ha fruttato la fecondità spirituale e apostolica che oggi viviamo.
La nostra Congregazione è nata da madre M. Crocifissa Curcio, Terziaria carmelitana, e padre Lorenzo van den Eerenbeemt, Frate carmelitano della provincia olandese.
Passi iniziali. Madre M. Crocifissa (Rosa) nacque a Ispica il 30 gennaio 1877 e scoprì casualmente la bellezza della vita con Gesù leggendo la Vita di s. Teresa d’Avila. Entrata a tredici anni nel Terz’Ordine Carmelitano del suo paese, vi prese il nome di suor Maria Crocifissa. In quell’ambiente si chiarì in lei una speciale vocazione: “Sentivo la grande missione che la tenera Madre del Carmelo mi aveva predestinata: dovevo riunirmi con le mie compagne per far rifiorire il Carmelo nel mio paese e in molti altri” (quaderno dei “Ricordi della tenera età”, p. 13). Nel corso di questa ricerca spirituale mons. Giovanni Blandini, vescovo di Noto, la introdusse alla spiritualità oblativa del Cuore di Gesù e alla devozione per suor Teresa del bambin Gesù. Egli la seguì nella nascita di una comunità di Terziarie carmelitane, esperienza che ella avviò nel 1909 nella casa paterna. Le sue prime compagne furono: Maddalena Pisana (suor M. Caterina), Rosa Giunta (suor M. Maddalena) e Francesca Quartarone (suor M. Nazarena). Il gruppetto si dedicava alla preghiera e offriva il suo servizio soprattutto alle giovani e ai bambini; davano lezioni di ricamo e di catechismo e, in funzione di questo, lezioni per imparare a leggere e scrivere. Trasferitasi nel 1912 a Modica, assunse la gestione del “conservatorio ‘Carmela Polara’ ” per fanciulle e orfane.
Il nuovo vescovo di Noto, mons. Giuseppe Vizzini, non ritenne opportuno approvare un nuovo istituto religioso e cercò di convincere suor M. Crocifissa e le sue compagne a confluire in un’altra congregazione (1914). Nacque così un conflitto che durò fino alla morte del Vescovo (1935). L’amore alla vocazione carmelitana fu più forte di tutto, nonostante la solitudine, l’emarginazione ecclesiale e le molte sofferenze. Nel giugno 1924 una delle lettere della Madre ai Carmelitani giunse nelle mani di padre Lorenzo van den Eerenbeemt.
Ettore van den Eerenbeemt nacque a Roma il 3 maggio 1886, da padre olandese. Divenne Carmelitano il 30 settembre 1907 a Boxmeer (Nord Brabant), col nome di fr. Lorenzo Maria. Ordinato sacerdote l’1 giugno 1912, continuò gli studi a Roma, dove rimase come professore di sacra Scrittura, assistente dei chierici al collegio internazionale “S. Alberto” e incaricato per le missioni.
Nel suo grande amore per il Regno e conoscendo le necessità dei suoi confratelli missionari in Indonesia, progettava una nuova congregazione femminile carmelitana che si dedicasse alla vita missionaria e prestasse aiuto ai Frati impegnati nel difficile compito di annunciare il vangelo nell’isola di Giava: la lettera di suor M. Crocifissa gli parve un dono della Provvidenza. Le scrisse il 23 giugno 1924 e le assicurò il proprio aiuto, purché le suore fossero disponibili ad abbracciare anche la vita missionaria: « Rev.ma Madre … credo che se Lei unisse i suoi nobili sforzi ai miei vedrebbe in realtà l’avverarsi dei suoi santi desideri, il suo Terz’Ordine avrebbe nella Chiesa un grande avvenire. … se mi sento spinto a questa Istituzione nuova lo è perché S. Teresa e la piccola Teresa hanno avuto un immenso desiderio di servire Iddio nelle missioni e perché in realtà v’è tanto bisogno nelle missioni di anime sante. Da un anno già che scrivo e raccomando a Dio quest’Opera santa, che deve abbracciare tutto il mondo, tutti i popoli, anche gli indigeni ».
A seguito di un fitto scambio di lettere s’incontrarono a Roma il 17 maggio 1925, in occasione della canonizzazione di s. Teresa di Gesù bambino, e si recarono a Santa Marinella, dove trovarono il luogo adatto per muovere i primi passi della fondazione del nuovo istituto religioso.
Crescita e sviluppo. Il 3 luglio 1925 madre M. Crocifissa con alcune compagne si trasferì definitivamente a Santa Marinella. A loro si unirono alcune giovani provenienti da Roma e seguite spiritualmente da padre Lorenzo.
madre M. Crocifissa e padre Lorenzo a Santa Marinella, 1927 ca.
L’ “Istituto delle Missionarie Carmelitane del T.O.” (“Terz’Ordine”) il 3 luglio 1925 ebbe il permesso orale ad experimentum da parte del vescovo di Porto e S. Rufina, card. Antonio Vico, e il giorno 16 seguente furono affiliate all’Ordine dei Carmelitani. Il 15 novembre 1926 iniziò la prima esperienza di una casa filiale, a Nocera Umbra (Perugia). Il definitivo riconoscimento diocesano della Congregazione fu concesso il 13 aprile 1930.
A Santa Marinella le Carmelitane conducevano una vita semplice, simile a quella dei poveri emigrati che abitavano la zona, e si dedicavano all’istruzione scolastica e cristiana dei bambini che raccoglievano dalle loro case sparse nella campagna. Mentre padre Lorenzo s’immergeva anche nel lavoro pastorale presso la vicina chiesa di S. Maria delle Vittorie, nella comunità delle suore si ponevano salde fondamenta per la loro vita di religiose: sulla base spirituale fatta di preghiera, culto riparatorio al Cuore di Gesù e devozione eucaristica, si innestata armonicamente la dedizione apostolica ai bambini e alla gioventù, in piena collaborazione con l’intenso lavoro pastorale del Padre nella zona “Pirgus” e senza perdere di vista l’obiettivo missionario: andare in paesi lontani ad annunciare il Vangelo per collaborare con i sacerdoti missionari. Tutto ciò continuò anche quando il Padre, per non privare le suore del suo aiuto, dovette decidere di lasciare l’Ordine Carmelitano e fu incardinato nella diocesi di Porto e S. Rufina (21 febbraio 1930), ricoprendo vari incarichi, oltre quello di assistente delle suore Carmelitane. Fu nominato vicario curato della chiesa S. Maria delle Vittorie che nel 1949 diventò la parrocchia “Nostra Signora del monte Carmelo”, affidata ai Frati Carmelitani nel 1953.
Il giovane Istituto continuò la sua graduale e costante crescita, aprendo in media una nuova comunità ogni anno, in Italia e anche in Francia (Sarzeau) e Belgio (Louvain), fino all’inizio della seconda guerra mondiale. Gli eventi bellici posero un freno all’espansione della fondazione e furono carichi di tristi conseguenze.
Espansione internazionale e strutturale. Al termine della guerra, il 15 ottobre 1945, si celebrò a Santa Marinella il primo Capitolo generale che elesse madre M. Crocifissa. Superiora generale Riprese l’apertura di nuove comunità in Italia e si poté dare il via al sospirato progetto missionario: su invito del vescovo di Paracatu, il Carmelitano dom Eliseu van de Weyer, il 28 novembre 1947 partirono le prime quattro missionarie per il Brasile, suor M. Agnese Giunta, suor M. Eliana Spadola, suor M. Grazietta Macauda, suor M. Virginia Murtinu. Esse affrontarono difficoltà d’ogni genere, a cominciare dalla nuova lingua, e spesso condivisero col popolo la lotta quotidiana contro la fame. La loro fatica ha dato molti frutti, tanto che oggi le Carmelitane missionarie brasiliane prestano il loro apprezzato servizio in varie scuole, istituti educativi per minori, situazioni di disagio sociale e parrocchie rurali e disagiate.
Padre Lorenzo intensificò la sua attività nella parrocchia e nella diocesi, valorizzando il ruolo dei laici e curandone la formazione cristiana; ideò iniziative innovative per l’epoca, come gruppi per il dialogo interreligioso ed ecumenico e progetti d’intervento sociale a favore dei bisognosi.
Madre M. Crocifissa fu ancora eletta Superiora generale nel 1952, nonostante le condizioni di salute ormai precarie. Nel febbraio 1957 ebbe la gioia di sapere che era stata aperta una casa anche nell’isola maltese di Gozo. Si spense serenamente il 4 luglio 1957, assistita da padre Lorenzo e circondata dalle figlie.
È stata proclamata beata nella basilica di san Pietro in Vaticano il 13 novembre 2005.
Storia recente. L’approvazione pontificia della Congregazione si ebbe il 3 ottobre 1963. L’evoluzione dell’Istituto è proseguita sotto lo sguardo vigile e discreto di padre Lorenzo e con la saggia guida di madre M. Grazietta Giunta (dal 1957 al 1979). Sono state poi chiamate a guidare la Congregazione come Superiore generali: madre M. Filomena Cucco (fino al 1991), sr M. Beatrice Minieri (1991-2003), sr M. Tarcisia Carbone (2003-2008), ir. M. Madalena Tada (2008-2014) e sr M. Donatella Cappello (2014-2020).
Padre Lorenzo, che non aveva mai rinunciato al titolo di “padre” e al suo nome religioso, fu ufficialmente riammesso nell’Ordine ed emise una nuova professione religiosa nelle mani del Priore generale dei Carmelitani, padre Kilian Healy, il 5 ottobre 1969. Rimase a Santa Marinella come assistente spirituale della Congregazione fino alla morte, il 7 ottobre 1977.
Nel 1967 è stata aperta la prima casa in terra canadese, a Toronto; il 1984 ha visto gli inizi del Carmelo missionario in terra d’Africa: a Dar-es-Salaam, in Tanzania, mentre nel settembre 1987 abbiamo mosso i primi passi nelle isole Filippine, a Quezon City (Manila). Nel 1996 un gruppetto di Carmelitane missionarie si è stabilito nella diocesi di Iaşi, in Romania, e attualmente risiede a Valea Seaca. Nel 2013 la Congregazione ha potuto finalmente realizzare il desiderio del Fondatore, aprendo la prima comunità a Rantau Pulut, in Indonesia; nello stesso anno è iniziata una piccola presenza in Vietnam.
La struttura di governo della Congregazione si è rinnovata, in base alle Costituzioni del 1986, con l’istituzione delle circoscrizioni: nel 1989 vengono erette la provincia Italia – Malta Maria madre del Carmelo e la provincia brasiliana S. Teresa di Lisieux. Nello stesso anno sono state erette le delegazioni del Canada (S. Giuseppe), delle Filippine (padre Lorenzo) e di Tanzania (S. Teresina).
il 1° Capitolo provinciale, 1989
l’11° Capitolo provinciale in visita al centro immigrati di Castelvolturno, 2019